Le Big Tech hanno un problema di acqua. E l'intelligenza artificiale lo sta peggiorando

di Lauren Foster 30/10/2023 18:17
Le Big Tech hanno un problema di acqua. E l'intelligenza artificiale lo sta peggiorando

Secondo un nuovo studio, Google, Microsoft, Alphabet e Meta hanno prelevato nel 2022 più di 2 miliardi di metri cubi di acqua dolce per il raffreddamento dei server e per l’elettricità. Più del doppio del prelievo totale della Danimarca in un anno

L'intelligenza artificiale cambia le carte in tavola. Ma è anche un'idrovora. Un nuovo studio rileva che Google, Microsoft, Alphabet e Meta Platforms tutte insieme hanno prelevato nel 2022 più di 2 miliardi di metri cubi di acqua dolce per il raffreddamento dei server e l'utilizzo dell'elettricità, più del doppio del prelievo totale di acqua della Danimarca in un anno. L'addestramento di modelli di linguaggio naturale, come GPT, il modello alla base del popolare chatbot ChatGPT, richiede acqua per raffreddare i server dei centri dati che gestiscono i programmi, affamati di energia. Lo stesso vale per Bard, sviluppato da Google Alphabet, e per Bing Chat di Microsoft.

"L'IA rappresenta uno dei carichi di lavoro più importanti e in più rapida espansione nei data center", hanno dichiarato i ricercatori dell'Università della California, Riverside, e dell'Università del Texas ad Arlington, in un documento in attesa di revisione. I modelli di IA hanno anche una grande impronta idrica che "è sotto gli occhi di tutti", hanno aggiunto.

Shaolei Ren, professore associato di ingegneria elettrica e informatica presso l'Università della California, Riverside, e coautore del documento, ha affermato che i centri di elaborazione dati sono "estremamente assetati" e "utilizzano un'enorme quantità di acqua sia per il raffreddamento in loco che per la generazione di elettricità fuori sede".

Ren e i suoi colleghi stimano che l'addestramento di GPT-3 "nei modernissimi data center statunitensi di Microsoft" consuma un totale di 5,4 milioni di litri d'acqua nell'arco di circa due o quattro settimane e che GPT-3 ha bisogno dell'equivalente di una bottiglia d'acqua da mezzo litro per una semplice conversazione di circa 10-50 domande e risposte.

"Questi numeri potrebbero aumentare per il GPT-4, lanciato di recente e che, secondo quanto riferito, ha un modello di dimensioni sostanzialmente maggiori".

I rapporti di sostenibilità

L'acqua è già diventata una questione importante per le grandi aziende tecnologiche, e compare regolarmente nei rapporti di sostenibilità delle aziende, che parlano di "gestione dell'acqua" e di "bilancio idrico netto positivo".

Microsoft, Meta Platforms, Facebook e Google si sono impegnate a diventare "net water positive" e a reintegrare entro il 2030 una quantità d'acqua superiore a quella utilizzata nelle loro attività dirette.

Nel suo ultimo rapporto ambientale, Google ha dichiarato che nel 2022 "il consumo totale di acqua nei nostri centri dati e uffici è stato di 25,4 miliardi di litri, l'equivalente di quanto serve per irrigare 37 campi da golf all'anno, in media, nel sud-ovest degli Stati Uniti".

Google ha rimandato Barron's a un post sul suo blog che descrive quello che l'azienda definisce un approccio attento al clima per il raffreddamento dei suoi data center e illustra il suo impegno a "sostenere un uso responsabile dell'acqua".

Secondo il blog, nel 2021 un data center medio di Google ha consumato 2 milioni d'acqua al giorno, circa la stessa quantità che servirebbe per irrigare 6,8 ettari di prato erboso una volta sola. Ciò equivale anche all'acqua necessaria per produrre 160 paia di jeans, compresa la coltivazione del cotone necessario, si legge nel post.

Google ha dichiarato che, poiché il cambiamento climatico continua ad aggravare le sfide idriche in tutto il mondo, l'azienda rimane "impegnata a investire in tecnologie che riducano il consumo di energia e di acqua".

Microsoft, Meta e OpenAI non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Nel suo ultimo rapporto sulla sostenibilità, Microsoft ha dichiarato di aver consumato 6,4 milioni di metri cubi di acqua, ovvero 1,7 milioni di metri cubi in più rispetto all'anno precedente.

L'azienda ha già dichiarato che sta affrontando il problema del consumo di acqua in due modi: riducendo l'intensità di utilizzo dell'acqua, ossia la quantità di acqua utilizzata per ogni megawatt di energia impiegata per le operazioni, e reintegrando le scorte nelle regioni in cui opera e che sono soggette a stress idrico.

Nel suo ultimo rapporto sulla sostenibilità, Meta, la società madre di Facebook, ha sottolineato che i suoi centri dati sono responsabili di gran parte del totale dell’utilizzo di acqua: "All'interno della nostra impronta globale, i nostri data center generano la percentuale più alta del nostro consumo di energia, di acqua e di emissioni di gas serra; per questo motivo l'aumento della loro efficienza è fondamentale per mantenere le operazioni net zero e per puntare a una catena del valore net zero", ha dichiarato l'azienda.


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