La Germania affronta la cruda verità fiscale delle politiche green

di The Editorial Board, The Wall Street journal 24/11/2023 15:59
La Germania affronta la cruda verità fiscale delle politiche green
Olaf Scholz

La Corte Costituzionale ha stabilito che Berlino dovrà finanziare onestamente la politica di net zero emissioni CO2. E sta diventando sempre più chiaro che l'ingombrante coalizione a tre non riesce a trovare un accordo su nessun altro metodo per finanziare le priorità verdi


Questa settimana le cose sono andate di male in peggio in Germania, dopo che una sentenza del tribunale ha costretto il governo a fare qualcosa di veramente scioccante: parlare con gli elettori di quanto costerà la transizione verso l'energia zero. Per favore, passategli i sali.

La più alta Corte costituzionale del Paese ha stabilito questo mese che uno dei principali espedienti del governo di coalizione per finanziare progetti verdi viola la versione tedesca dell'emendamento sul pareggio di bilancio. Tale emendamento, noto come freno al debito, limita il deficit fiscale del governo allo 0,35% del prodotto interno lordo all'anno, tranne che nei casi di emergenza (definiti da una legge speciale approvata a maggioranza dal Bundestag).

L'amministrazione del cancelliere Olaf Scholz aveva previsto di destinare 60 miliardi di euro di prestiti di emergenza approvati (ma non spesi) durante la pandemia per sovvenzionare progetti verdi come la produzione di batterie e l'acciaio decarbonizzato. Lo scopo era quello di nascondere il vero costo di questi piani evitando nuove votazioni in parlamento. I giudici hanno capito tutto questo quando hanno stabilito che le autorizzazioni d'emergenza a contrarre debito in passato non possono essere riutilizzate per progetti completamente diversi in futuro.

La crisi politica

Questo momento di verità fiscale è esploso nel mezzo di una crisi politica a Berlino. Sta diventando sempre più chiaro che l'ingombrante coalizione tra i socialdemocratici (SPD) di Scholz, i Verdi eco-sinistra e i Liberi Democratici (FDP) del ministro delle Finanze Christian Lindner non riesce a trovare un accordo su nessun altro metodo per finanziare le priorità verdi.

Nel frattempo, il ministero di Lindner ha dichiarato di ritenere incostituzionale, in base allo stesso principio, un fondo separato del valore di 200 miliardi di euro. Berlino ha previsto di utilizzare questo fondo per i sussidi energetici, ora che le famiglie e le imprese tedesche lottano per far fronte ai prezzi alle stelle creati dall'invasione russa dell'Ucraina e dall'entusiasmo di Berlino per le energie rinnovabili, costose e inaffidabili.

L’unico budget speciale al sicuro è quello di 100 miliardi di euro che Berlino sta dedicando alla difesa, dal momento che Scholz ha ottenuto un emendamento costituzionale che lo consente. Ma questo potrebbe essere l'unico nuovo denaro che Berlino può spendere. I negoziati sul bilancio 2024 sono crollati questa settimana, ora che i politici sono alle prese con le conseguenze della sentenza della Corte. È improbabile che il Bundestag approvi una dichiarazione di "emergenza" nuova o retroattiva per consentire questa spesa.

Rimangono gli aumenti delle tasse, a cui Lindner si opporrebbe, i tagli al welfare sociale che Scholz detesterebbe, o la fine delle ambiziose spese ecologiche con l’imbarazzo di Robert Habeck, il ministro dei Verdi per gli affari economici e l'azione per il clima. In altre parole, il governo potrebbe dover fare delle scelte di bilancio difficili.

Il gioco di prestigio politico del net zero emission consiste nell'affermare che sarà qualcun altro, oltre ai contribuenti, a pagare il conto. I tedeschi stanno scoprendo il contrario e il clamore politico è un monito per gli altri governi. Se solo gli Stati Uniti avessero un meccanismo di questo tipo per fermare le boiate green, come l'Inflation Reduction Act.


Informativa Privacy  -  Informativa Cookie